Uno degli obiettivi importantissimi per la mia accademia, la mia missione, è quella di diffondere la danza orientale e la sua cultura quanto più possibile, per questo è nata l’idea della Compagnia di Danze Orientali.
Generalmente far parte di una compagnia è un modo per studiare insieme delle coreografie. La mia Compagnia è qualche cosa in più perché aiuta il singolo ad esprimere la propria energia al meglio, lavorando tra professionisti. Essendo un ambiente accademico poi, la danzatrice non dà soltanto ‘corpo’ – nel senso fisico – alla Compagnia, ma può apprendere sempre più tecnica e, soprattutto, acquisire cultura.
La Compagnia è un progetto composto da un gruppo di professioniste che hanno deciso di far parte del mio corso di formazione per apprendere prima di tutto il mio stile e la mia energia.
Al tempo stesso è un vero corso di formazione della durata di tre ore che si svolge solitamente di domenica, finalizzato a preparare dei veri e propri spettacoli.
Durante il corso aiuto le partecipanti a perfezionare la propria tecnica e a trovare il proprio stile ed energia, ma quello che facciamo è soprattutto un lavoro di unione.
In questo percorso infatti si impara a lavorare in gruppo, a costruire delle coreografie ed il processo creativo con il quale ci si arriva è frutto di insegnamento ma anche di apprendimento, che si fondono contaminandosi.
La finalità con cui ho sviluppato la Compagnia di Danze Orientali è sì quella di insegnare la tecnica ma oltre a questo sviluppiamo l’espressione ed attraverso di essa creiamo le coreografie per realizzare uno spettacolo da portare in palcoscenico in eventi e spettacoli.
La conoscenza della danza orientale e dei suoi diversi stili è fondamentale per poter partecipare a questo tipo di progetto che, come dicevo, è rivolto a danzatrici professioniste o che comunque abbiano raggiunto un livello avanzato.
Attraverso il lavoro della Compagnia le danzatrici acquisiscono anche competenze organizzative, importanti per poter realizzare uno spettacolo, ma non solo: pazienza, passione, saper lavorare in gruppo, saper comunicare in gruppo, avere spirito di adattamento sono alcune delle competenze emotive (soft skills) che sarà possibile per loro far proprie.
Il nostro è dunque un lavoro che va ben oltre la semplice lezione tecnica o coreografica.
Alla fine del corso ogni danzatrice sarà in grado di costruire una compagnia e progettarne gli spettacoli e questo chiude armoniosamente il cerchio, cioè permette di formare danzatrici che possano diffondere la danza orientale rispettandone la matrice che nasce dalla cultura.
Un’altra componente importante all’interno della Compagnia è il confronto con le altre danzatrici, che permette di conoscere stili diversi e diversi modi di esprimersi. Questo fa sì che il lavoro che la compagnia svolge sia paragonabile alla tessitura di una stoffa nella quali si utilizzano in maniera armoniosa fili di colore e consistenza differenti: il risultato è qualcosa di meraviglioso, nel quale è possibile riconoscere l’unicità di ogni filo senza che questo prevalga sulla visione d’insieme.
Nel progetto della Compagnia ogni danzatrice viene seguita ed aiutata nel colmare le sue lacune tecniche ma anche espressive e viene incoraggiata ad esprimere la sua unicità e le proprie idee all’interno del lavoro di gruppo. La compagnia è un lavoro di contaminazione.
Nella mia idea esistono due forme di Compagnia: la prima è quella che si è sviluppata nel tempo sullo stile mediorientale (tarab, sharqi, drum-solo) fino a creare la danza orientale - belly dance - come poi si è diffusa nel mondo; l’altra è quella più radicata nella tradizione perché si basa sul folklore arabo (saidi, beledi per citarne alcuni).
Durante il percorso che la Compagnia compie approfondiamo la storia della danza orientale e dei suoi stili e il folklore in tutte le sue sfaccettature; vengono anche approfonditi i ritmi musicali, il significato degli accessori, dei costumi e dei loro colori. La Compagnia è un vero e proprio viaggio immersivo nel mondo arabo.
Uno degli strumenti che fa parte del corso è quello dello studio delle traduzioni dei testi delle canzoni che accompagnano le coreografie. Questo lavoro permette alle danzatrici che non conoscono la lingua araba di poter aggiungere ulteriore espressività alla loro danza, accompagnandola al significato contenuto nelle canzoni.
Far parte della mia Compagnia è differente dal far parte di un corpo di ballo perché permette di arricchire sempre più il proprio bagaglio culturale, cosa che spesso viene lasciata in secondo piano (o ignorata perché non la si conosce) in altre compagnie.
Per la Compagnia che ha come focus il folklore arabo, quest’ultimo viene approfondito fin nei più piccoli dettagli insieme alla sua forte componente teatrale. L’anima stessa del folklore arabo è il racconto della quotidianità in una sorta di ‘musical’: per questo, per poter danzare il folklore è importantissimo immergersi nella cultura araba – nel suo atteggiamento, nel suo approccio - ed acquisirla il più possibile.
Una delle ragioni è che il rapporto con il pubblico negli spettacoli di folklore arabo è qualcosa di molto genuino, quasi rustico, che genera spesso divertimento ed allegria, ma per poter arrivare a generare questo tipo di empatia, è necessaria la conoscenza del modo di pensare, della gestualità e degli atteggiamenti tipici del folklore.
Per la Compagnia di Danze Orientali la tecnica è un aspetto principale, molto più che nel folklore dove prevale l’aspetto culturale. La scelta tra l’una e l’altra Compagnia solitamente è fatta dall’allieva, seguendo le indicazioni del direttore artistico.